venerdì 29 maggio 2020

I piccioni viaggiatori

Pensando alla comunicazione nel passato, il piccione viaggiatore è tra le prime immagini che vengono in mente. Questo mezzo di comunicazione primitivo viene visto quasi come una leggenda metropolitana, ma questi animali furono protagonisti del mondo delle comunicazioni fin dall'antichità. Questo accadde perchè i piccioni viaggiatori riuscivano a coprire in una sola giornata oltre 900 chilometri, all’incirca la distanza aerea tra Roma e Praga. 
Il primo impiego del piccione viaggiatore risale ad oltre 3.000 anni fa, quando già veniva adoperato da Egiziani e Persiani. Le civiltà greco-romane utilizzavano questo sistema per comunicare informazioni importanti (come ad esempio i nomi dei vincitori dei giochi olimpici) fino ai confini dell'impero.
Nonostante l'invenzione del telegrafo, anche durante la Grande Guerra si fece uso del piccione viaggiatore; i moderni mezzi di comunicazione, infatti, nonostante fossero più efficienti, potevano essere manomessi o intercettati. Per risolvere questo problema l'esercito italiano fece un largo uso dei pennuti, creando delle vere e proprie colombaie mobili per permettere di mettere in comunicazione le truppe operanti in prima linea con i comandanti che si trovavano in aree più riparate.
I piccioni viaggiatori vennero riadoperati anche nella seconda guerra mondiale: fu una colomba chiamata “Paddy” che il 6 giugno 1944, riuscendo a beffarsi dei falchi tedeschi e attraversando oltre 230 miglia, portò per prima notizie agli alleati riguardo allo sbarco in Normandia. 

Piccioni viaggiatori




Bibliografia:

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