lunedì 1 giugno 2020

STEP 22

VIAGGIO AL CENTRO DELLA COMUNICAZIONE

  • Prima puntata: Present
Guglielmo è un ragazzo di 18 anni che vive nella Bologna del 21esimo secolo: ormai, passeggiando per le strade del centro, si possono vedere più pubblicità che negozi. Nonostante sia nato negli anni 2000, il giovane è affascinato dai tempi in cui, per poter comunicare qualcosa, era necessario un piccione viaggiatore. Guglielmo, infatti, sente di non riuscire ad esprimersi al meglio in una società in cui viene costantemente bombardato di informazioni che, nella maggior parte dei casi, lui percepisce come un rumore fastidioso. 
Il ragazzo frequenta l'ultimo anno di scuola ed è indeciso sul suo futuro, ma non riesce ad ascoltare la sua anima perchè ogni giorno il suo futuro viene pianificato in modo diverso da un amico o un parente e assiste a discorsi sull'università che in realtà si rifiuta di ascoltare. Una mattina, mentre torna da scuola, dopo aver ricevuto una telefonata di una zia che spera intraprenda la facoltà di medicina per seguire le orme del padre, Guglielmo butta furiosamente il cellulare in un tombino e decide di fare una passeggiata da solo per riflettere sulle sue scelte in maniera autonoma e senza alcun tipo di persuasione.

  • Seconda puntata: Past
Non avendo più il suo telefono per vedere l'orario, Guglielmo continua a camminare senza conoscere la sua meta perdendo la cognizione del tempo. Dopo ore passate in silenzio, il ragazzo sente degli zoccoli: in lontananza, vede moltissime persone a cavallo. Corre per raggiungerle e per chiedere che ore siano e un uomo, vestito in maniera bizzarra, gli risponde: 'Dalla posizione del sole capisco che siano più o meno le 14.' Guglielmo chiede gentilmente al signore di prestargli il cellulare per avvisare i suoi genitori del suo ritardo a casa ma, dopo aver sentito il termine 'cellulare', l'uomo strabuzza gli occhi e non comprende:'Cellulare? Cos'è un cellulare?'. Il ragazzo, intanto, sente due ragazze che parlano dell'avvento di un nuovo secolo, il ventesimo. Guglielmo all'inizio pensa di essere in un sogno, ma successivamente si sente perfettamente a suo agio in un ambiente così simile a quello descritto nei suoi amati libri. Passeggiando, nota moltissimi bambini che giocano, persone che parlano, vede molta più umanità di quella a cui è abituato nella sua città. Si rende conto che, nonostante la scarsità di mezzi di comunicazione, la gente vive la sua quotidianità in maniera tranquilla, senza particolari necessità. Dopo aver capito di essere nella Bologna del 1899, mentre passeggia, Guglielmo si sofferma sulle parole di un uomo dal volto conosciuto che sta tenendo un discorso con una grande folla ad ascoltarlo, dicendo: "La cosiddetta 'scienza', di cui mi occupo, non è altro che l'espressione della Volontà Suprema, che mira ad avvicinare le persone tra loro al fine di aiutarli a capire meglio e a migliorare se stessi." Il ragazzo, allora, comprende l'identità dell'uomo: sta sentendo un discorso di Guglielmo Marconi in carne ed ossa. Il giovane lo ascolta fino alla fine e ne rimane affascinato, il discorso di Marconi è entrato nell'anima del ragazzo, che finalmente si sente in grado di ascoltare il suo cuore invece delle parole vuote degli altri.


  • Terza puntata: Future
Suona la sveglia ed è un nuovo giorno a Bologna nel 2020. Guglielmo non capisce dove sia stato, ma vede dell'erba sotto le sue scarpe e non c'è il suo telefono accanto al comodino. Sembra una giornata come tutte le altre, ma il ragazzo si sente diverso perchè percepisce una maggiore conoscenza di se stesso. Vorrebbe raccontare tutto ciò che ha fatto durante la giornata precedente ma non c'è nessuno a casa, quindi è costretto ad aspettare l'arrivo dell'autobus, dove incontra Francesco, il suo migliore amico. Guglielmo racconta la sua storia in maniera naturale ma un po' confusa, pensando di non poter essere compreso appieno. Di fronte a lui. però, c'è un ragazzo a cui brillano gli occhi mentre lo ascolta e che riesce a carpire il significato di ciò che Guglielmo ha vissuto. Parlando della faccenda e mettendo insieme le loro idee e opinioni, i due ragazzi comprendono che il discorso di Marconi ha fatto breccia nel cuore del giovane perchè ha risvegliato in lui una sua grande passione: trasmettere qualcosa agli altri. Guglielmo rifiuta la società del 21esimo secolo perchè la comunicazione ha perso il suo vero valore e in pochi riescono ad agire eticamente, ma finalmente sente di voler fare qualcosa che possa far focalizzare le persone sulla condivisione. 
E' il 2050: Guglielmo, dopo la sua laurea in ingegneria dei mezzi di comunicazione, inventa uno strumento che permette di racchiudere i propri ricordi e di trasmetterli alle generazioni successive, così che possano essere rivissuti percependo appieno la loro aura e limitando le influenze di chi ci bombarda costantemente di informazioni senza importanza o, ancora peggio, nocive.

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