mercoledì 13 maggio 2020

STEP 15

Il Club di Roma

Nello scenario dei limiti dello sviluppo, la comunicazione è stata fondamentale. Infatti, l'importanza dell'opera 'Rapporto sui limiti dello sviluppo' (1972), che predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana, è stata diffusa dal Club di Roma, un’associazione di scienziati, umanisti e imprenditori legati dalla comune preoccupazione per la situazione mondiale fondata nel 1968 da Aurelio Peccei e da Alexander King
Il nome deriva dal luogo della sua prima riunione, svoltasi presso la sede dell'Accademia dei Lincei alla Villa Farnesina. La sua missione è di agire come catalizzatore dei cambiamenti globali, individuando i principali problemi che l'umanità si troverà ad affrontare, analizzandoli in un contesto mondiale e ricercando soluzioni alternative nei diversi scenari possibili.
Alcuni membri del club di Roma

Pubblicati negli anni della grande crisi petrolifera e dell'unica crisi dei mercati cerealicoli della seconda metà del secolo, i due rapporti realizzati dal MIT per il Club di Roma produssero immensa attenzione, ma l'essenza del messaggio, la previsione che dopo l'anno 2000 l'umanità si sarebbe scontrata con la rarefazione delle risorse naturali, fu sostanzialmente rigettata dalla cultura economica internazionale
Gli autori sono stati accusati di catastrofismo, ma il messaggio che volevano lanciare era diverso e ben più profondo. Dennis Meadows, durante la presentazione del libro avvenuta a Washington il 2 marzo 1972, ha riassunto in cinque punti le vere conclusioni di I limiti della crescita:
1 . Ci sono limiti fisici alla crescita che, al ritmo attuale ( del 1972, n.d.a.), verranno probabilmente raggiunti già nel corso della vita dei nostri figli;
2 . Se operando scelte a breve termine continueremo a ignorare questi limiti, essi saranno inevitabilmente superati con conseguenze catastrofiche;
3 . L’unica alternativa è riequilibrare l’incremento demografico e la produzione materiale con l’ambiente e le risorse;
4 . Ci vorranno dai 50 ai 100 anni per raggiungere questo equilibrio;
5 . Ogni anno perso nel perseguimento di questi obiettivi rende una transizione ordinata verso una situazione di equilibrio sempre più difficile, riducendo le nostre opzioni.

Il secondo modello del mondo per il club di Roma





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