FRANCESCO: Hai visto il
nuovo telefono di Sara? Gliel'hanno preso i suoi per il compleanno, ultimo
modello!
GUGLIELMO: (Guarda F.
con indifferenza) Non ci ho nemmeno fatto caso in realtà.
FRANCESCO: (Sorride)
Non avevo dubbi, hai sempre la testa tra le nuvole! Comunque, non conoscere il
nome del suo liceo ma avere sempre tra le mani un oggetto di valore deve darle
molta soddisfazione.
GUGLIELMO: L'oggetto è di
valore soltanto nella sua testa, crede di poter comunicare ancora più
velocemente con tutti i suoi amici, ma in realtà si sta isolando sempre di più.
Provo a parlarle ma non mi guarda mai negli occhi, ha lo sguardo costantemente
fisso sul cellulare, e passa le giornate credendo che quella sia la felicità.
FRANCESCO: (Lo guarda
perplesso) Che discorsi filosofici! Cosa sarebbe per te la felicità?
GUGLIELMO: (Fa una
smorfia) Sto solo riflettendo sul nostro presente! Non so definire la
felicità, ma sicuramente è molto meglio condividere i propri pensieri di
persona senza filtri invece di nascondersi costantemente dietro ad uno schermo.
FRANCESCO: E
preferiresti stare da solo tutto il giorno dopo la scuola senza la possibilità
di sentirti con nessuno?
GUGLIELMO: Non si esce
più per fare una passeggiata? Sinceramente, in questo periodo pagherei per non
sentirmi con nessuno, anche quando cerco di rifugiarmi in me stesso mi sento
bombardato da informazioni che fanno soltanto rumore nella mia testa.
FRANCESCO: Di quali
informazioni parli?
GUGLIELMO: Faccio
riferimento alle informazioni che riceviamo ogni giorno dai mass media. Sara ha
comprato quel cellulare perché ha visto la pubblicità in televisione almeno cinque
volte al giorno senza volerlo e si è convinta di aver necessariamente bisogno
dell'ultima generazione perché non si sarebbe più accontentata della penultima,
che già possedeva.
FRANCESCO: Anche io
guardo spesso la TV, ma non faccio caso alle pubblicità, non mi interessano e
nella maggior parte dei casi la presentazione del prodotto non ha lo scopo di
informare su determinate prestazioni, ma di fartelo comprare.
GUGLIELMO: (Sorride)
Finalmente la pensiamo allo stesso modo!
FRANCESCO: Chissà perché
qualcuno viene persuaso e qualcun altro no però...
GUGLIELMO: Non è ovvio?
FRANCESCO: (Lo guarda
dubbioso) Di cosa parli?
GUGLIELMO: Io credo che
passando molto tempo sui mass media si perda personalità.
FRANCESCO: In che senso?
Spiegati meglio, abbiamo ancora cinque minuti liberi e poi interrogazione di
storia.
GUGLIELMO: Molti dei
nostri compagni di classe aspettano le nuove uscite di prodotti di una
determinata marca, seguono personaggi famosi sui social e inconsciamente
cercano di imitarli. Sono così interessati a comunicare da dietro ad uno
schermo con gli altri che dimenticano come si possa comunicare con se stessi.
FRANCESCO: Ho capito cosa
intendi, ma penso che da non sia totalmente colpa loro, siamo nati nella
società della tecnologia, ma alla fine la tecnologia sta prendendo il
sopravvento su tutto il resto.
GUGLIELMO: In realtà, la
tecnologia non è così male. Ti ricordo che senza il tuo telefono o, in
generale, senza i mass media, non potresti sapere cosa accade nel mondo così
velocemente, e non potresti nemmeno chiamare tua nonna per chiederle cosa si
mangia la domenica a pranzo!
FRANCESCO: Io infatti
sono contento di queste nuove scoperte che per noi sono quotidianità, ma sono
spaventato da come molti nostri amici si stiano bevendo il cervello.
GUGLIELMO: Ciò che è
nocivo è il modo in cui noi siamo influenzati dai nuovi mezzi di comunicazione
che, se utilizzati nel modo scorretto, producono l'effetto
contrario. Bisogna sviluppare un pensiero critico per poter continuare a
comunicare al meglio e nel modo giusto. Comunicare vuol dire condividere, e per
condividere bisogna avere una propria idea, un'opinione personale. Questo è
possibile soltanto se ci si informa, si legge e si ascolta.
(Suona la campanella)
FRANCESCO: Ci conviene
andare, oggi sei molto loquace quindi qualcosa mi dice che ti offrirai
volontario!
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