venerdì 3 aprile 2020

STEP 6

La comunicazione (e spesso l'incomunicabilità), viene affrontata da molti scrittori sia classici sia moderni. Personalmente, ho ritrovato questo tema nelle mie letture e, in particolare, nei miei autori preferiti a cui farò riferimento in questo post.
       
Copertina del libro,edizione di Feltrinelli

Luigi Pirandello, in 'Sei personaggi in cerca d'autore', scrive:
 "Abbiamo tutti dentro un mondo di cose; ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci se nelle parole che io dico metto il senso e il valore delle cose che sono dentro di me, mentre chi le ascolta, le assume col senso e il valore che hanno per se del mondo che egli ha dentro? Crediamo di intenderci; ma non ci intendiamo mai
Secondo l'autore, "la vita non è nient'altro che teatro",gli esseri umani sono condannati nella comunicazione ad uno scambio di segni e di simboli al quale non sempre corrisponde uno scambio di significati, motivo per cui la comunicazione finisce quindi con l'essere del tutto vuota e priva di significato. 


Fedor Dostoevskij, invece, nella sue 'Notti bianche', narra di un uomo che per 4 notti incontra, nella sognante San Pietroburgo, Nesten’ka, una ragazza di diciassette anni che risveglia in lui il sentimento dell’amore. In realtà da queste bellissime ed evanescenti 'notti bianche' non rimane altro che il bisogno dell'essere umano di aprirsi con qualcuno e un forte desiderio di comunicare, come si può comprendere dalla seguente citazione:
Copertina del libro, edizione di Feltrinelli
"Camminavo e cantavo, perché quando sono felice immancabilmente canticchio qualcosa tra me e me, come qualsiasi altra persona felice che non abbia amici, né buoni conoscenti, né qualcuno con cui dividere la propria gioia nei momenti di gioia."


 

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