giovedì 23 aprile 2020

Kierkegaard e la comunicazione filosofica

Soren Kierkegaard, filosofo danese vissuto nella prima metà dell'Ottocento, viene considerato il precursore dell'esistenzialismo novecentesco. Il suo studio, infatti, si focalizza sull'esistenza del singolo e sul ruolo negativo della possibilità, che implica inevitabilmente la scelta.
Un aspetto della riflessione del filosofo è la comunicazione filosofica, intesa come questione riguardante il modo di comunicare la filosofia.

Kierkegaard divise la sua produzione filosofica in 3 modalità di comunicazione:

Soren Kierkegaard

  1.  la comunicazione diretta, usata per le opere che vengono pubblicate a sua firma (come quelle di contenuto religioso);
  2.  la comunicazione indiretta, che utilizza nelle opere che vengono pubblicate sotto uno pseudonimo (come Aut Aut, La malattia mortale, Il concetto dell'angoscia e Briciole di filosofia);
  3. Gli scritti non destinati alla pubblicazione come il Diario.


Secondo l'autore,scopo della comunicazione deve essere quello di far maturare al destinatario un’esperienza personale e di chiamarlo in causa non solo nella sua razionalità, ma nella sua personalità, per la quale egli è quello che è. Di fronte alla comunicazione , infatti, il destinatario deve maturare una propria posizione personale. Attraverso la lettura, il lettore delle opere di Kierkegaard giunge a conoscere se stesso e a prendere posizione, a fare una scelta intorno a ciò che legge.




Bibliografia:-https://it.wikipedia.org/wiki/Comunicazione_filosofica_(Kierkegaard)-https://anki.altervista.org/appunti/riassunti/Kierkegaard_comunicazione_esistenziale.pdf

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