De Montaigne e la comunicazione tra gli animali
Michel de Montaigne (1533-1592) è un filosofo francese che nelle sue opere si propone di "descrivere l'uomo, e più particolarmente se stesso". Nei suoi Saggi, l'autore ribalta la tradizionale concezione antropocentrica che pone l'uomo al vertice della natura e nega che l'uomo abbia il diritto di opprimere gli animali, dato che essi, come lui, soffrono e provano sentimenti.
Nelle pagine dell’Apologie, con l’intento di mettere in luce
tutta la presunzione dell’essere umano di ritenersi superiore agli altri
animali, l'autore scrive: " Quel difetto che impedisce la comunicazione tra esse [le bestie] e noi, perché non è altrettanto nostro che loro? Bisognerebbe stabilire di chi è la colpa del non comprenderci; noi infatti non le comprendiamo più di quanto loro [comprendano] noi. Per questa stessa ragione, esse possono considerarci bestie, quali noi le consideriamo. Non c’è gran meraviglia nel fatto che non le comprendiamo (come succede anche con i Baschi e i Trogloditi)"Abbandonando un punto di vista antropocentrico, appare chiaro che anche gli animali sono in grado di comunicare al pari degli uomini, i quali non possono comprenderli così come non possono comprendere la lingua di altri uomini che non appartengono alla loro stessa civiltà.
In primo luogo per Montaigne gli animali sono assolutamente in grado di comunicare tra di loro; il fatto che non ci sia comprensione tra gli animali e gli uomini non dipende da un difetto di comunicazione nei primi quanto, piuttosto, da una mancata comprensione da parte degli uomini.
Michel de Montaigne |
Bibliografia:
-https://it.wikiquote.org/wiki/Michel_de_Montaigne
-https://it.wikipedia.org/wiki/Michel_de_Montaigne#Scetticismo_e_animalismo
-http://www.iliesi.cnr.it/pubblicazioni/Ricerche-01-Marras_Schino.pdf