giovedì 26 marzo 2020

STEP 4


Il mito di Cassandra e l’impossibilità di comunicare 

Nella mitologia greca Cassandra, figlia di Priamo, re di Troia, era la sacerdotessa del tempio di Apollo, dio del Sole che si innamorò della donna e che, per conquistarla, le diede il dono di poter predire il futuro.
Cassandra
Una volta ricevuto il dono, Cassandra rifiutò l’amore di Apollo e il Dio, per  vendicarsi, le sputò sulle labbra e la condannò a non essere ascoltata e creduta.  Non è un caso che la maledizione del Dio abbia interessato la bocca, organo preposto all’oralità e alla comunicazione. 
Da quel momento in poi Cassandra ebbe il potere di prevedere il futuro (annunciò, ad esempio, il rapimento di Elena e il cavallo di Troia), ma i suoi presagi negativi non vennero presi in considerazione.  
Per questo motivo, ancora oggi si utilizza l’espressione “essere una Cassandra”, per indicare qualcuno che predice eventi disastrosi senza essere ascoltato.
In psicologia, la 'sindrome di Cassandra' designa invece una vera e propria patologia, relativa ad un comportamento eccessivamente pessimista e dallo sfondo ossessivo-maniacale, che porta a prevedere costantemente disgrazie per sé o per altri.
Il mito dimostra come uno degli aspetti fondamentali della comunicazione sia proprio l’ascolto, senza il quale l’atto stesso del comunicare perde significato. 


Bibliografia:

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